Dott Antonio Lambiase
Specialista in Ortopedia e Traumatologia
Dr Antonio Lambiase
Chirurgo Ortopedico
chirurgia artroscopica e protesica
chirurgia mininvasiva
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Esperienza
Luglio 2019 fino al presente
Gennaio 2011-Luglio 2019
consulente Chirurgo Ortopedico presso Campolongo Hospital (SA)
prima Assistente e poi Aiuto Ortopedico presso Campolongo Hospital (SA)
Luglio 2018 fino al presente
consulente Chirurgo Ortopedico presso
Anthea Hospital-GVM Care and Research- Bari
Dicembre 2016 fino al 2020
consulente Chirurgo presso S.Giuseppe Hospital-Arezzo
Agosto 2021 fino al Presente
consulente Ortopedico U.S. Salernitana 1919 (prima squadra e settore giovanile)
Consulente Ortopedico Societa' Sportive:
US Salernitana 1919
Prima squadra Serie A
Settore giovanile
Calcio femminile
Olympic Salerno
Feldi Eboli
Futsal (Calcio a 5) Serie A
Educazione
2006- 2011
Università Degli Studi DI Napoli "Federico II" | Specializzazione in Ortopedia e Traumatologia
1999 - 2005
Università Degli Studi di Napoli "Federico II" | Laurea in Medicina e Chirurgia
1994-1999
liceo Scientifico "A. Genoino" Cava de' TIrreni (SA)
Esperienze formative
2003-2005 Ortopedia e Traumatologia dell' Ospedale Civile di Pescopagano (PZ)
2006-2010 Ortopedia e Traumatologia dell' Ospedale Evangelico Villa Betania di Napoli
2008, 2010 Ortopedia,Traumatologia e Medicina dello Sport del Bogenhausen Klinikum di Monaco di Baviera (Germania)
Dicembre 2009
Stage Anatomia presso Universita' Frederich Alexander Erlangen-Norimberga (Germania)
Marzo 2009
Stage A.O. presso Università Karl-Franzens-Graz (Austria)
Patologie Artroscopiche
ARTROSCOPIA DI GINOCCHIO:
per problemi di natura traumatica e/o degenerativa il ginocchio può essere affetto da dolore o instabilità, per cui si
possono rendere necessari interventi miniinvasivi e con tempi di recupero più rapidi rispetto al passato,
questi vengono realizzati in ARTROSCOPIA, vale a dire attraverso due fori del diametro di una penna Biro, con l'ausilio di una
telecamera e di strumenti specifici. In artroscopia è possibile trattare diverse patologie come le LESIONI MENISCALI E
CARTILAGINEE, le ricostruzioni del LEGAMENTO CROCIATO ANTERIORE (in questo caso oltre i due fori è necessario effettuare
un taglio di 2-3 cm per il prelievo del neo legamento), la presenza di corpi liberi articolari, nelle riduzioni di fratture del piatto
tibiale e della spina tibiale, nelle instabilità rotulee e nelle sindromi femoro rotulee.
ARTROSCOPIA DI SPALLA:
in maniera molto semplicistica si può affermare che esistono TRE tipi di patologie principali, le patologie della CUFFIA DEI
ROTATORI e le PATOLOGIE DEL CAPO LUNGO DEL BICIPITE e le INSTABILITA' RECIDIVANTI l'artroscopia in questi casi può essere
risolutiva, viene effettuata sempre con l'ausilio della telecamera e il numero di fori (detti accessi) varia dai due a quattro a
seconda delle necessità.
ARTROSCOPIA DI CAVIGLIA:
in questo caso attraverso due fori si possono trattare patolgie come L' OSTEOCONDRITE DISSECANTE, CORPI MOBILI,
SINOVITI, RIGIDITA' POST TRAUMATICHE, E NELLE ARTRODESI DELLA TIBIOTARSICA
ARTROSCOPIA DI ANCA:
in casi selezionati si puo' intervenire in artroscopia anche sull'anca (Conflitti Femoro acetabolari, lesioni del ciglio cartilagineo, corpi mobili, sinoviti, lesioni cartilaginee)
Lesione legamento crociato anteriore
Visione artroscopica di lesione del legamento crociato anteriore con lesione pressochè completa (La freccia indica il vuoto lasciato dalla lesione)
Lesioni meniscali
Visione artroscopica di lesione "con flap instabile" del menisco mediale, si puo' notare l'uncino palpatore che evidenzia la mobilita' del frammento
Lesioni cartilaginee
Visione artroscopica di lesione condrale di IV grado al condilo femorale dx (i forellini-microperforazioni sono stati fatti per permettere l aformazione di fibrocartilagine tessuto riparativo-cicatriziale)
Lesione dei tendini della cuffia dei rotatori
Visione artroscopica di lesione a tutto spessore del tendine del sovraspinoso spalla dx (la freccia a sinistra indica il tendine, quella a dx il vuoto lasciato dalla lesione)
Instabilita' di spalla
Visione artroscopica di lesione di Bankart in paziente affetto da instabilita' di spalla (anteriore), si vede il cercine glenoideo avulso (al centro) dalla glena (in basso)
osteocondrite caviglia
Visione artroscopica di osteocondrite dissecante dell'astragalo, la lesione viene regolarizzata, fatte le micropeforazioni le cellule del midollo osseo creano le "premesse" per la creazione di un "tappo" fibrocartilagineo
Artroscopia
di anca
Visione artroscopica di lesione del ciglio cartilagineo. I conflitti femoro acetabolari inoltre possono giovarsi di una osteoplastica (rimodellamento ossseo) con tale metodica
Ortobiologia
Grazie alla continua ricerca di soluzioni sempre meno invasive si riesce oggi a curare alcune patologie con la "Biologia".
Esistono in questo ambito diverse soluzioni ognuna con le sue precise indicazioni
-Prp ("Plasma ricco di piastrine") attraverso la separazione con centrifuga di un prelievo venoso del paziente è possibile estrarre il cosiddetto PRP, quest'ultimo ha delle importantissime proprietà riparative sui tendini e sulle articolazioni (Procedura ambulatoriale)
-Cellule Mesenchimali
Estratte da midollo osseo o dal sottocute dell'addome del paziente, le cellule staminali mesenchimali (MSC) sono cellule staminali multipotenti che si trovano nel midollo osseo e sono importanti per produrre e riparare tessuti scheletrici come cartilagine, ossa e grasso del midollo osseo (Procedure chirurgiche effettuate in sala operatoria)
Interventi in "open"
Nonostante le enormi possibilita' che la chirurgia artrosopica offre, a volte e ' necessario utilizzare tecniche in "OPEN" vale a dire con incisioni chirurgiche.
Tibia vara
In alcuni casi bisogna correggere gli assi di carico, in queste situazioni occorre a volte ricorrere alle OSTEOTOMIE, interventi che modificano l'asse di carico sollevando le zone dove vi e' abnorme carico
Osteotomia antivaro
Nella immagine in alto si puo' notare l'asportazione di un cuneo di ossso dalla tibia con modifica dell'asse di carico in una paziente operata 16 anni prima di meniscectomia mediale
Protesi monocompartimentale
In caso di artrosi localizzata (al lato interno o esterno del ginocchio) si puo' eseguire un intervento protesico miniinvasivo detto MONOCOMPARTIMENTALE, preservando il resto del ginocchio non affetto da ARTROSI o da NECROSI
Protesi monocompartimentale laterale
Nell'immagine in alto protesi monocompartimentale laterale
Latajet
Nella figura in alto paziente operato con trasposizione della coracoide secondo Latarjet. Aveva storia di almeno 20 lussazioni.
Piede Piatto
Nella figure a sinistra piccolo paziente affetto da piede piatto di 3° grado operato bilateralmente e simultaneamente con impianto di vite cannulata in titanio con tecnica del calcaneo stop secondo Pisani. Nelle figure a dx si possono notare le viti e la ottima correzione ottenuta con ripristino della volta plantare
Chirurgia Protesica
Cos'è l'Artrosi?
L' ATROSI è una malattia multifattoriale, dipende cioè da numerose cause come la FAMILIARITA', IL SOVRAPPESO, LE MALATTIE REUMATICHE, LE DEFORMITA' CONGENITE ED ACQUISITE, GLI ESITI DI FRATTURE ARTICOLARI.
L'artrosi consiste nella perdita del mantello cartilagineo di una articolazione (qualsiasi articolazione può esserne colpita), mancando la cartilagine tra due capia articolari si creano degli attriti non fiosiologici tra l'osso subcondrale (quello presente sotto il manto cartlagineo) che causano un rimaneggiamento continuo dell'articolazione che determina la formazione di osteofiti (come la gocce di cera rivestono una candela accessa cosi' questi osteofiti deformano le articolazioni) e uno stato infiammatorio intermittente con periodi di acuzie.
Tipicamente il paziente artrosico lamenta difficoltà ad alzarsi, e solo dopo aver camminato un pò l'articolazione si "sciolglie", questo senso di rigidità è dovuto al fatto che il liquido sinoviale (una sorta di lubrificante prodotto dalle articolazioni) è spesso diminuito e non riesce a favorire lo scorrimento dei capi articolari già reso difficoltoso dalle alterazioni della cartlagine.
Chi soffre di artrosi quindi lamenta due sintomi principali che sono il DOLORE e RIGIDITA', spesso nel combattere questi due sintomi, la TERAPIA CONSERVATIVA è efficace (ANTIINFIAMMATORI, ANTIDOLORIFICI, FISIOTERAPIA), nei casi più avanzati si può ricorrere alla TERAPIA INFILTRATIVA (iniezioni all'interno delle articolazioni) con ACIDO IALURONICO, più raramente con CORTISONICI.
Ma quando la terapia conservativa fallisce e la qualità di vita è scadente si può ricorrere alla CHIRURGIA PROTESICA.
Gli impianti protesici che sono maggiormente utilizzati sono la PROTESI DI GINOCCHIO e la PROTESI DI ANCA, ma di recente sono sempre più numerose le PROTESI DI SPALLA, grazie anche allo sviluppo tecnologico delle protesi sempre più affidabili e vicine alla articolazione naturale.
Naturalmente l'intervento non può essere effettuato che con una ferita chirurgica in media 10-15 cm, i tempi di recupero variano in considerazione dell'età del paziente, del quadro patologico e delle motivazioni
Artrosi del ginocchio (gonartrosi)
Nella immagine a dx si puo' vedere una rx di un grave ginocchio artrosico destro a cui è stata impiantata una protesi totale di ginocchio
Artrosi dell'anca (coxartrosi)
Nell'immagine affianco di un bacino post operatorio si puo' notare la articolazione dell'anca dx operata e quella sinistra affetta da artrosi. La protesi dell'anca in questo caso e' con uno stelo miniinvasivo, garantendo una minore aggressivita' chirurgica e un accesso mininvasivo all'anca
Artrosi della spalla (omartrosi)
Nella foto accanto si puo' notare la spalla destra operata di impianto protesi INVERSA (si "inverte" la anatomia in quanto la parte "sferica" e' applicata non sull'omero ma sulla glena, mentre la parrte "concava" e' applicata sull'omero invece che sulla glena, questa "inversione" rende possibile la elevazione del braccio aumentando il braccio di leva del muscolo deltoide, questo tipo di protesi si impianta quando la cuffia dei rotatori non e' sufficiente. Nella parte dx della figura si vede la condizione pre operatoria con risalita della testa omerale e scomparsa della interlinea articolare tra omero e glena.
Impianto protesi bilaterale in contemporanea
Grazie al "Fast Track" oggi è possibile operare bilateralemente in contemporanea le articolazioni
Nella foto a sinistra paziente di 54 anni affetto da severa artrosi dell'anca e impianto di protesi di anca bilateralmente
ULTERIORI PATOLOGIE TRATTATE
intereventi non artroscopici e non protesici
- Lussazione acromion claveare
- Fratture delle estremità
- Lesioni tendinee (ad es. Rottura del Tendine di Achille, capo lungo del bicipite)
- Sindrome del tunnel carpale
- Dita a "scatto"
- Correzione chirurgica dell' alluce valgo e delle dita a "martello"
- Neuroma di Morton
- Piede piatto
- Osteoma osteoide con Radiofrequenze
- Osteotomie di ginocchio
- Impianti di cartilagine sintetica "Mayoregen"
DIAGNOSI E TRATTAMENTO DELLE PATOLOGIE OSTEOARTICOLARI CON AUSILIO DELL'ECOGRAFIA
GRAZIE ALL'ECOGRAFIA E' POSSIBILE DIAGNOSTICARE E IN ALCUNI CASI TRATTARE MOLTE PATOLOGIE OSTEOARTICOLARI AD ESEMPIO FARE DIAGNOSI DI LESIONI TENDINEE O EFFETTUARE INFILTRAZIONI CON ASSOLUTA PRECISIONE, O LO SCREENING NEONATALE DELLA DISPLASIA DELL'ANCA